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Eredità femminile attraverso la danza del ventre ed il tempo

Eredità femminile attraverso la danza del ventre ed il tempo

Per vari maestri di danza è normale inclinarsi maggiormente verso una tecnicità che coinvolga in maniera maggiore la sessualità soggettiva.

Per le istruttrici del gentil sesso è apparentemente la stessa cosa, ma l’eredità femminile espressa attraverso la danza anche se molto forte e presente, non è implicita di un insegnamento che viene proposto esclusivamente dal punto di vista femminile o dagli occhi di una donna.

A livello oggettivo nella nostra società non può essere possibile, poiché tutto, e per tutto intendiamo ogni cosa, persino ciò che fa parte delle fondamenta stessa della cultura dei popoli terrestri, viene filtrata comunque per essere rapportata su un piano visibile, capibile e palpabile da tutti.

Se da un lato questo concetto di unilateralità è in grado di trasportare la nostra civiltà in avanti all’interno di settori quali la scienza e la tecnologia, da un’altra prospettiva ci limita e ci blocca su un piano specifico organizzativo della società, distaccandoci purtroppo dalle nostre pulsioni e dal nostro istinto naturale, adeguandosi a modelli standard che la stessa società suggerisce (o che probabilmente vuole).

Ovviamente l’essere umano maschile ci ha messo del suo in tutto questo, il suo zampino è visibile ovunque nelle “censure” dello spirito e del libero arbitrio e, come per tutte le altre cose che non lo debbono ostacolare nel suo perenne percorso verso la conquista dei beni tangibili, ecco che nel corso degli eventi storici grazie al patriarcato, la situazioni della donna all’interno dei balli e soprattutto nella danza del ventre, muta radicalmente a seconda delle necessità di forza maggiore dettate dagli uomini.

Naturalmente per la maggior parte di esse, si tratta di cause indirette, molte di esse compiute grazie al fatto che chi doveva e poteva non si è opposto, per cui la colpa è da ambo le parti.

Ogni lascito culturale che può essere legato all’arte o al ballo è stato nel tempo, senza ombra di dubbio alcuna, fuorviato dagli eventi storici importanti. 

Uno stile di movimento e stile musicale come quello della danza del ventre è senz’altro emblema del costrutto culturale, psicologico e fisiologico puramente femminile, incentrata prevalentemente sulla forza fisica e spirituale della donna.

Ma i temi che la costituiscono e che l’hanno ispirata nei secoli non possiedono genere, la sicurezza e il grado di sapere che si possono raggiungere cangiando il concetto intrinseco che abbiamo della stessa disciplina, potrebbe trasportarci in una profonda dimensione di beneficio per tutti coloro che le se avvicineranno, uomini inclusi.

Il lungo percorso della danza e dei progressi che la compongono spesso richiamano un antico sistema di valori, i quali possono riaffiorare e fornirci di un’ulteriore spinta emotiva ed intellettuale per avvicinarci al nostro obiettivo artistico.

Certamente sono esistiti e continuano ad esistere nel tempo artisti maschili di danza del ventre validissimi ed in certi casi singolari, persino molto più sensibili e rispettosi dei reali ed autentici valori e significati legati alla bellydance dell’Antico Oriente.

La tradizione ci rende vivi ed autentici ed è quella cosa che è in grado di arricchirci di significati e far pesare la nostra arte per come la vogliamo proiettare agli altri.