Origini dei Costumi della Bellydance
Non tutti sono a conoscenza del fatto che i vestiti così sensuali e sgargianti della danza del ventre, siano stati sempre così dalle loro origini.
Oggi la maggior parte dei costumi utilizzati negli spettacoli della danza orientale, sono in molti dei casi parecchio adornati, con decorazioni molto vistose, colori tendenti all’oro oppure ai colori più caldi (rosso, giallo o arancione), mescolati con altrettanti colori freddi (generalmente presenti con un volume minore di quelli tendenti alle tonalità più calde), tempestati da elementi o dettagli di materiali differenti che creano a loro volta una fitta texture su quella già presente del tessuto scelto come base del costume.
La maggior parte degli elementi di decorazione presenti a livello dei fianchi, sono costituiti da cinturini di perle o dalle famosissime cinture fatte di monetine, quest’ultime aventi una duplice funzione all’interno del ballo della danza del ventre: come prima funzione quella ovviamente di abbellire e far risaltare il movimento del ventre e dei fianchi sul tempo della musica e come seconda funzione, quella di creare un particolare suono al momento del movimento che grazie al loro “strusciamento”, verrà tradotto in una sorta di tintinnio.
I reggiseni sono costituiti da top ricoperti anch’essi da fastosi ornamenti come tessuti sovrapposti dai colori cangianti, catenelle e pendenti di ornamento, piccoli elementi di abbellimento, ornamenti di materiali differenti come ferro placcato o colorato e molti altri oggetti d’ornamento.
Le gonne sono costituite da lunghi tagli e da materiali che richiamano la parte superiore dell’abito, spesso e volentieri ricamate con il medesimo stile, adornate con i medesimi materiali di decorazione e rese ancora più uniche dal tipo di disegno sartoriale adottato per la gonna, spesso resa unica proprio da quest’ultimo tipo di elemento (che costituisce ad esempio un tipo di spacco o taglio particolare della veste).
Gli accessori sono anch’essi dettagli molto importanti: bracciali, collane, anelli, spade, candelabri, veli e molti altri oggetti di scena contribuiscono a seconda del tipo di coreografia da eseguire, un apporto davvero importante in termini di bellezza scenica.
I primi costumi della Danza del Ventre Orientale.
Come menzionato all’inizio di questo articolo, i primi vestiti di danza del ventre orientale non erano esattamente come quelli odierni, anzi erano completamente differenti ed erano molto più “succinti”.
I vestiti “primordiali” di danza del ventre erano molto semplici, erano costituiti da vesti leggere e parecchio lunghe, comprendevano una parte superiore costituita nella maggior parte dei casi da una camicia chiusa e da una parte inferiore, costituita a sua volta (non in tutti i casi) addirittura da pantaloni molto larghi.
Per evidenziare il movimento del ventre era d’uso comune legare sulla vita della danzatrice una sorta di fettuccia di tessuto abbastanza lunga ed annodata su sé stessa; ad ogni modo la zona del ventre restò fino al periodo della rivoluzione di quest’arte, qualcosa di celato al pubblico.
Fu solo grazie all’avvento della bellydance nei paesi occidentali (soprattutto quando giunse in America agli inizi del 1900) che anche il ventre iniziò ad essere scoperto all’interno dell’abbigliamento da scena e ad acquisire così sempre più importanza, sia dal punto di vista seduttivo che coreografico.
Così come la parte alta, anche le gonne subirono quell’arricchimento che rendevano molto accentuata la femminilità delle danzatrici, mostrando attraverso i nuovi spacchi delle gonne, le gambe delle ballerine.